E' giunta alla fine; resista ancora un po'; ne vale la pena! PAGINA NUMERO VENTIQUATTRO DI... VENTIQUATTRO!

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mtb-elettriche.it: dall'eccellenza in su

Sistemi di ri-SALITA, FUORI DELL'ORDINARIO... & BELLI!

Quando L'IMPENSABILE, è IRRAGGIUNGIBILE, da Enrico Carmellini si FERMA: per soddisfare i Suoi giusti auspici!

Nella MALAUGURATISSIMA ipotesi per la quale dovesse scordare il nostro MARCHIO SUESPOSTO, CI POTREBBE TROVARE COMUNQUE con i MOTORI DI RICERCA, inserendo il cognome "CARMELLINI", AFFIANCATO A: bici, biciclette, biciclette elettriche, Mountain Bike, costruzione di bici, vendita di bici, bici da 250 Watt, biciclette da 250 W, bici da 250 W.... ecc.

Se dovesse scordare il nome del nostro sito, sui MOTORI di RICERCA, digiti: -BICI(clette) CARMELLINI, oppure E-Bike Carmellini, BICI ELETTRICHE ad Arco (TN)…… ecc.!

 

 

Per qualsiasi informazione NON esiti a contattarci; anche FUORI ORARIO! SIAMO AD ARCO (TN)! L'INDIRIZZO completo e i nostri dati, sono sempre IN FONDO a TUTTE le 24 PAGINE! Telefono dell'OFFICINA (preferibile): 0464 516408, in subordine, 338 35 64 425. VERSO LA FINE di ciascuna delle 24 PAGINE di codesto SITO, troverà il MODULO per INVIARCI una MAIL!

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Più in giù, scattata con "CaKon", la foto della "Graziella"!

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"KaKon" = MACCHINA FOTOGRAFICA (TTL) BREVETTATA DI NOSTRA INVENZIONE: spiegazione del singolare FUNZIONAMENTO in PRIMA PAGINA; venduta ESCLUSIVAMENTE nella catena di negozi in Franchising: "UNA MOGLIE PER IL BUFALO"!

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Per superare LA CRISI, imiti "Kyoto", ma NON in TUTTO!

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NON si esima dal VEDERE "GRAZIELLA": per le CURVE, FORME conosciute & "KYOTO", FAMOSO per la DETERMINAZIONE e L'INVENTIVA. SONO AMBEDUE IMPERDIBILI!!!

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Per destinazioni non troppo distanti, o per la concomitanza con qualche viaggio che ci capiti di fare, potremmo talvolta consegnarVi le E-Bike.

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Le E-Mtb Biammortizzate, le E-Bike A NORMA, le E-Bike Pieghevoli, i vantaggiosi, PREGEVOLI e filanti E-Scooter, trovano un ausilio paritetico nella presenza sostanziale dell'Officina. Il NUOVO SETTORE, viene IN TAL MODO supportato dalla TECNICA e dall'esperienza pregressa in AMBITO MECCANICO. Tale comunanza d'intenti, rende L'"ELETTRICO ED ECOLOGICO", molto avvantaggiato dalle possibilità di accedere a riparazioni e/o lavorazioni, altrimenti impossibili da realizzare in AMBITI DIVERSI.

La coesistenza dell'Officina, con l'Attività delle BICICLETTE e delle MOTO ELETTRICHE, ci permette di ampliare il ventaglio di proposte e di allestimenti, permettendo fra l'altro rare opportunità di modifiche e/o miglioramenti.

Data la grande disponibilità di macchinari (come Lei potrebbe facilmente evincere leggendo la descrizione sottostante), siamo in grado di eseguire manufatti anche di nicchia, nonchè di modificare o di saldare l'alluminio, nel malaugurato caso di rotture dovute a incidenti.

Ovviamente, LA SALDATURA DEGLI ALTRI MATERIALI, per noi è ancora più facile (l'alluminio è particolarmente difficoltoso da saldare)!

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L’opificio, è stato fondato da mio Padre, nel 1954.

Operiamo con particolare cura nella lavorazione dell’acciaio inox e del ferro; con operazioni comprendenti anche: pressopiegatura, punzonatura e assiemaggio / saldatura di lamiere in alluminio, rame e ottone.

Disponiamo a magazzino di lamiere: d’acciaio inossidabile, di alluminio normali o mandorlate, in Fe zincate elettroliticamente, in Fe laminate a caldo o decapate, nonché di svariate tipologie di profilati e travi, all’uopo di soddisfare lavori di “pronto intervento”.

Il sottoscritto possiede i patentini di saldatura atti a certificare la qualità delle strutture portanti. Per le tubature, soggette alla canalizzazione di fluidi/gas pericolosi, il certificato di idoneità alla tenuta stagna e meccanica, tranquillizza sulla SICUREZZA degli impianti.

L’attrezzatura comprende principalmente:

due cesoie a ghigliottina, la principale delle quali taglia sul FERRO spessori di 12 millimetri, mentre per l'ACCIAIO INOX arriva a 10 mm, per una lunghezza massima di 4250 mm, due presse piegatrici, una curvatubi idraulica, tre punzonatrici, una pressa-roditrice da 4 tonnellate di forza,  una roditrice,  due calandre, due carrelli elevatori dove il più grande elettrico a batterie, solleva 25 quintali all’altezza di 7700 mm ed è corredato anche da due piattaforme aere di dimensioni diverse, taglio al plasma, saldatrici a inverter, T.I.G., M.I.G., a punti, a rulli, cinque torni, due fresatrici, lapidello a tavola rotante, una stozzatrice, pressa a bilanciere, una pressa regolabile ad alta potenza con un vano massimo utile di 1100 mm x 1100 millimetri, vari trapani, dei quali uno con la possibilità di foratura in automatico fino a cento millimetri di diametro, seghe a nastro, delle quali una con contapezzi ed avanzamento automatico alla  misura preimpostata, moltissimi elettroutensili portatili di svariate tipologie, anche a batteria, impianto ossiacetilenico con l'occorrente per effettuare saldobrasature nelle quali siamo specializzati.

Saldiamo anche l'acciaio inox, l'ottone, il bronzo, la ghisa e l'alluminio.

Quattro gruppi elettrogeni di diversa potenza anche con motosaldatrice, sono in grado di garantire energia, illuminazione notturna e aria compressa, in ogni cantiere.

Un furgone, attrezzato all’occorrenza con una piccola gru, è preposto per le consegne tempestive.

Per lo stesso motivo è sempre pronto all’uso e disponibile per il carico immediato sull’autocarro, un carrello con una miriade d’utensili elettrici e manuali, per manutenzioni e/o montaggi in loco (peso 7 quintali).

Ove tale mezzo non potesse transitare per ragioni di spazio, un carrello stradale chiuso, trainabile con un’autovettura, assicurerebbe in ogni caso solerti interventi d’ogni genere e in ogni ambito, dati i quattrocento chilogrammi d’ausili meccanici, ivi contenuti.

Il personale, compreso il sottoscritto, opera con competenza, puntualità, meticolosità e per l’esperienza acquisita, risolve le più svariate problematiche in seno alla branca nella quale operiamo, con qualche “sforatura” nella muratura, elettricità, legno e idraulica.

Naturalmente rispondiamo sempre, con orgoglio, dei prodotti / installazioni che forniamo al Cliente.  

Lo stabilimento si estende su ottocentonovanta metri quadrati coperti, coadiuvati da duemilanovecentocinquanta metri quadrati di piazzale con carroponte esterno, per l’agevole carico / scarico dei materiali e dei manufatti.

Sono eventualmente disponibili presso la nostra sede, foto di lavori di architettura particolarmente curati, nonchè di altre opere. 

Le ringhiere in acciaio inox, sintetizzano in lavori "puliti", tutta la cura che dedichiamo al dettaglio.

Il classico FERRO talvolta, per esigenze spettacolari o di conservazione nel tempo (30 anni di garanzia), è stato trattato con un procedimento di  SPRUZZATURA a caldo dello zinco (flamizzazione), con sovracopertura di  particolari vernici a proiezione di sali, con colori anche ramati, verdognoli, tendenti all’oro e all’argento.

Foto di macchine, opportunamente progettate e dimensionate dallo scrivente, esplicano esempi di lavori tra l’altro anche belli, concepiti in modo che non diano problemi per decenni (codesto mi si permetta, è raro in un contesto frenetico, dove si badi solo al massimo introito).

 

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Fotografia del Titolare dell'Attività e COMPOSITORE DEL SITO, scattata negli ultimi mesi del 2010. Nel giorno, del matrimonio della Figlia maggiore, PSICOLOGA.

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Un cordiale saluto a Lor Signori da Enrico Carmellini.

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mtb-elettriche.com

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Più in giù: L'OMAGGIO DELLA VERA, STORIA di KYOTO!

Un FULGIDO esempio, di come si possa contrastare la CRISI FINANZIARIA, nel RIGOROSO RISPETTO dei... PARAMETRI VITALI.

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In FONDO, a ognuna delle 24 PAGINE che costituiscono il SITO, c'è il MODULO per inviarci una Email in AUTOMATICO.                     Mille grazie da Enrico CARMELLINI.

Visiti la pagina degli SCOOTER ELETTRICI, ma nondimeno non si esima dallo "sfogliare" LE FONDAMENTALI prime SEI VIDEATE, dedicate al settore delle BICICLETTE ELETTRICHE.

TELEFONO e Fax: 0464 516408; in subordine 3383564425

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"Per raggiungere LA VETTA la MIA E-Bike è PERFETTA"!

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*Scooter elettrici.............. *Biciclette elettriche........ *Tricicli Elettrici............... *Pale Eoliche……….… *Handbike………… *Garanzia di due anni, Officina Meccanica di Manutenzione

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Scooter Elettrico con motore a magneti permanenti, senza spazzole, inserito nella ruota posteriore; 8000 Watt (10,88 CAVALLI) di potenza, autonomia fino a 200 chilometri, 130 km/ora di velocità massima.

Accelerazione: da ZERO a 80 km/ora, in 7,5 secondi!!!

Batterie LiFePO4.

Descrizione dettagliata alla pagina E-Scooter.

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Mountai Bike biammortizzata, struttura in alluminio, TRAZIONE INTEGRALE,  due motori da 1500 Watt ciascuno.

Velocità: 50 km/ora autolimitata.

Batterie: LiFePO4.

Altre caratteristiche salienti alla pagina : "Foto di E-Bike".

ALIMENTAZIONE IDEALE, per la ricarica delle E-Bike e NONDIMENO, ANCHE DEGLI SCOOTER ELETTRICI!!!

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convengo con Lei: è molto difficile che ciò possa SUCCEDERE!

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Però rimarrebbe A PIEDI!

Lei disporrebbe, nella malaugurata evenienza, d'un'alternativa razionale ed economica? 

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Il modo giusto, IDEALE per ricaricare le batterie dei prodotti che proponiamo, è quello di prelevare l'energia elettrica ottenuta da impianti ALIMENTATI con fonti rinnovabili.

Si pensi ai pannelli fotovoltaici o alle pale eoliche!

Con l'ENERGIA ELETTRICA autoprodotta, la spesa immediata degli spostamenti, diverrebbe UGUALE A ZERO (dopo molti, molti anni, ci sarebbe solo quello per la sostituzione delle batterie; però con le LiFePO4 che montiamo, si rimanderebbe a DOPO, almeno, 1500 cicli di ricarica).

Nondimeno, anche se NON si dovesse disporre di tali mezzi di produzione / erogazione, i costi di percorrenza rimarrebbero in ogni caso risibili; NELL'ORDINE dell'EURO per CENTO CHILOMETRI DI STRADA PERCORSA!!!

Tra SETTE / OTTO anni, quando si prospetterà il momento di dover cambiare le batterie, queste SICURAMENTE saranno di dimensioni minori, più leggere, dal costo più BASSO. Saranno in grado di assicurare percorrenze IMPENSABILI, rispetto a quelle considerate per adesso USUALI.

Pertanto con lo spazio disponibile all'interno della moto, l'AUTONOMIA diverrà automaticamente maggiore. (Ciò, anche per le BIKE, è ovvio)!!!

Se la CORRENTE DOVESSE SALTARE...

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Non si può mai sapere!

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Per ogni EVENTUALITA' Le converrebbe essere PREVIDENTE!!!

Acquisti quantomeno il PANNELLO FOTOVOLTAICO per la ricarica delle Sue E-Bike!!!

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Pannello fotovoltaico espressamente concepito per la ricarica delle batterie delle nostre biciclette elettriche.

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Più in giù non si esima dal leggere la vera storia di Kyoto

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Spostarsi con gli Scooter elettrici è più RAPIDO, in virtù del fatto che le MOTO, siano un mezzo mezzo di locomozione "SNELLO". Usandole, Lei riuscirà a trovare un piccolo POSTEGGIO idoneo, molto facilmente. Sono mezzi economici, belli e divertenti. L'Ambiente rimarrebbe più SANO! Potrebbe collaborare anche Lei RISPARMIANDO: RIFLETTA (che come ben sa, vul dire, RIFiuto di LETTA = cacciato, in una maniera vergognosa, indemocratica daMatteo RENZI; in ogni caso è VIA)!

www.mtb-elettriche.it

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MENU: selezioni una VOCE, poi, se la GODA con lo Scroll!

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mtb-elettriche.com

mtbelettriche.altervista.org

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ANCORA UNA VOLTA, NON CE L'AVREMMO FATTA SENZA TUTTI VOI!
   Gracias    Merci
Obrigado
Danke  Grazie
Thank you

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Allo scopo di riconoscere alla Gentile Lettrice, o all'Esimio Lettore, un SEGNO per la pazienza dimostrata nell'excursus delle mie proposte, avevo ritenuto giusto e opportuno cercare in INTERNET, le rappresentazioni delle "Le tre Grazie" dei grandi Artisti, che si sono susseguite nel corso dei secoli.

Per ogni pagina del mio sito, la mia idea era d'inserire come in effetti ho fatto, rappresentazioni differenti da condividere con gli Utenti. Raffigurazioni di una piccolissima frazione della bellezza prodotta e ricercata dall'uomo in senso lato, che fosse attinente perlomeno come suono, come PAROLA, alla gratitudine.

Un GRAZIE, porto dall'opera di Artisti più o meno grandi, sviluppato su un unico tema che fosse in assonanza con il ringraziamento, m'era parsa un'opportunità per un certo verso in sintonia, ma nella peggiore delle ipotesi, perlomeno simpatica.

Non per ultime, m'ero IMBATTUTO nelle "LE TRE GRAZIE" dal FORTE IMPATTO VISIVO che seguono la dolcissima raffigurazione di Raffaello Sanzio.

A mio avviso, in un mondo scoppiato, dominato dalla frenesia, dal guadagno a scapito degli ALTRI, dalla prevaricazione, dallo stress e da mille preoccupazioni RIFOCILLATE dai gOVERNI che si sono alternati, avevo trovato LA SORPRESA, NON CERCATA e nella quale ero incappato, decisamente idonea a far ridere.

In base a tale assunto, decidendo di pubblicarla, ho elaborato una serie di spunti, DECLINATI IN VENA COMICA, ma che contengono per la mia esperienza di vita, PIETRE MILIARI collocate all'apparenza qua e là, però per il mio modo di affrontare le giornate (l'uomo propone e Dio dispone), dotate di una logica ritmica, pertanto ciclica, sequenziale e corretta, ravvisabile da chicchessia senza fatica, nei comportamenti non sempre esemplari, dell'umanità.  Auspico che le mie "CANZONATURE", possano suscitare una PAUSA di RIFLESSIONE, nei Signori Visitatori.

Se per QUALCUNO, fossi stato ESAGERATO, VOLGARE (ho tentato di evitarlo), o avessi suscitato SDEGNO, MI SCUSO: NON era il mio intento!!!

Il mio precipuo intendimento era, è e rimane quello di suscitare ilarità e di INVITARE A PRENDERE LA VITA in modo un po'più leggero; per saper cogliere paradossalmente anche nelle situazioni drammatiche, gli spunti per nuove opportunità.

In fondo, vale la pena sorridere! In primo luogo di sé; poi, ma in subordine, se onestamente propensi a una preliminare autocritica, delle debolezze ALTRUI. (Si veda nel VANGELO, la parabola della.... PAGLIUZZA e della TRAVE, di Luca 6,41-42; 6,45).

Se RIESCI A RIDERE delle situazioni che Ti sembrano immeritate, indebitamente punitive (IN TRENTINO i rassegnati direbbero: "COME som sfigà"!), probabilmente, QUASI SICURAMENTE, riuscirai a porvi rimedio.

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Raffaello Sanzio: Le Tre Grazie, 1504 - 1505!

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(Lo SCHIANTO (urto violento...) o le SCHIANTO? (ragazze bellissime)).

INCIDENTE di percorso capitatomi nella ricerca delle "LE TRE GRAZIE" in INTERNET. Le BELLEZZE NATURALI ivi FOTOGRAFATE, sono malauguratamente D'UN AUTORE IGNOTO: personalmente HO RISO come un MATTO e mi sono permesso d'elidere due lettere dell'ULTIMA parola!

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Etimologia del "lato B" (si mormora che significhi BONE).

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Sintesi d'un passante puro di cuore e dall'animo semplice:

Per l'atavico principio della conservazione della specie, l'uOMO (è stato scritto volutamente in tale maniera) è stato attratto da sempre dalla "facciata A" della Donna, ma nondimeno non si esime dal contemplarne il curviforme "LATO B". Nella sintesi, indicibilmente armoniosa di tali raccordi contigui, si è maldestramente TENTATO (compito peraltro IMMANE e praticamente IMPOSSIBILE), QUANTOMENO DI PRENDERNE SPUNTO PER I NOSTRI MEZZI. Scelti, selezionandoli da uno sterminato universo ed elettrificati curandone maniacalmente i dettagli. Nella SPERANZA, dai riscontri oggettivi RIUSCITA, di CALAMITARNE similmente LA VISTA, di UNA LARGA FASCIA DI PASSANTI DA CODESTE PAGINE. Graditissima, L'ATTENZIONE DIVERSA, del COMPLEMENTO FEMMINILE; MUSE ispiratrici, sostegno essenziale e sostanziale per noi, poveri maschietti!

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Dall'avvincente perfezione SIMMETRICA di  "G R A Z I E L L A"appare evidente come L'OMONIMA BICICLETTA PIEGHEVOLE (che potremmo motorizzare), rappresenti ANCORA OGGI UN RARISSIMO esempio continuamente RICERCATO, dai numerosissimi, nostalgici estimatori.

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Notino peraltro, L'ASSOLUTA PULIZIA DELLE FORME (per l'assenza d'inutili fronzoli che appesantirebbero in modo devastante l'insieme, ma anche nel senso che Lei, di primo acchito, avrebbe pensato), messa in risalto dalla sapiente collocazione dell'esile e OPPORTUNAMENTE colorato, NASTRINO DI CONTRASTO INTERCHIAPPALE, dal quale emergono FIERE, TOSTE e FECONDE, le NATICHE. ("... e fea quelle isole feconde col suo primo sorriso, onde non tacque le tue limpide...")!

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Graziella accanto alla "GRAZIELLA".

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Il GRANDE SAGGIO RECITA: * "IL MELO FA... LA MELA, * IL PERO FA..... LA PERA, * IL FICO… FA ECCEZIONE"!!!

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(Ricercatissime, le foglie di qust'ultima pianta, per coprire le parti ******).

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UN DONO: si TRASTULLI con la VERA storia di KYOTO!

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Dipinto commissionato da Kyoto, al NOTO pittore Clemente SULLATELA, quando divenne ricco. Sul retro del quadro dalla cornice laminata in oro zecchino (qui non si vede perché non ci sarebbe stata), aveva  voluto specificare che quel giorno era quasi nudo e che la causa del rossore, fosse d'ascrivere unicamente alla POSTURA della MOGLIE. In un impeto di sincerità e con vanità da CAFONE, aggiunse che quelli erano i vestiti che poteva permettersi, grazie alla DETERMINAZIONE (vera) e a una mente creativa FUORI DELL'ORDINARIO.

Shotto, home dichono a FIRENZE, c'è il hquadro di Clemente!

(Lei Egregio, sa cosa sia, la "Lycosa Tarantula"???)

CODESTA!

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LA TARANTOLA: un ragnettino simpatico; come Kyoto!

Clemente SULLATELA: "Kyoto", OLIO DIPINTO sulla pregiatissima tela di Lycosa Tarantula, 01 aprile 1752.

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 Spenna KYOTO colto dall'Artista, nel PRECISISSIMO ISTANTE in cui Graziosa  INIZIO' la PRIMA FLESSIONE: si può evincere, che principiò fin da SUBITO, a divenire PAONAZZO!

(Dipinto, realizzato in base, a pesantissime ingerenze dell'Inventore). 

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MEDITATE, OHHHhhh GENTI; MEDITATE Voi TUTTE!!!

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("RIDI, SE SEI SAGGIO") Epigrammi di Marziale

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RACCONTO BREVE (per facilitarLe la comprensione dei problemi esistenziali)!

di Enrico CARMELLINI

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Dedica dell'Autore

Dedicato a tutti quelli che...

non han speranza!

CERCHINO nuove  fonti d'isirazione,

come fece encomiabilmente Spenna e...

COME HO FATTO ANCH'IO!

INVENTINO qualcosa di ricercato e utile,

EVITANDO d'ignorare chi,

ci doni Amore.

Come purtroppo fece KYOTO!

                          Ocirne Inillemrac, che tradotto dal greco arcaico, significa Enrico Carmellini.

Capitolo I - L'impegno

               A metà del XVII secolo in una torridissima giornata d'estate, il famoso musicista Spenna KYOTO, si alzò di buon mattino (alle 06,09) e si mise al tavolino della piccola cucina, per tentare di finire una brillante composizione della quale andava particolarmente fiero.

Si trovava chino e assorto sullo spartito, quando la MOGLIE entrò nel locale; ancora nuda per la temperatura impossibile.

Accostatasi al lavello, notò per terra, tre PISELLI.

Ovviamente le erano caduti alla sera precedente, quando svuotandoli da un barattolo, aveva preparato una frugale cena per il marito. Conoscendolo ormai da 6 anni e 9 mesi e temendolo per le posizioni intransigenti in ordine alla pulizia e all'inquinamento, si chinò senza indugio, spalle al consorte, per coglierli e per evitare di essere lungamente redarguita, seppur bonariamente.

Il burbero non era cattivo.

Quando raggiunse con il pollice e l'indice della mano sinistra (era mancina) una verde bacca della leguminosa, l'uomo si scosse repentinamente dal torpore pensoso dello studio e Le intimò con voce stridula: " STAI FERMA COSI'"!
Come per incanto, a tale ordine PERENTORIO, SECCO e DECISO, la DONNA rimase piegata nella posizione di raccolta, dalla quale non seppe, o non volle, più muoversi.
In aggiunta al caldo insopportabile dovuto all'afa tediante, Spenna venne investito d'una vampata di calore al viso, che si propagò in un battibaleno per tutto il corpo, acuendo il senso di malessere e di spossatezza.
Constatò solo allora di essere madido di sudore.

Per analogia invitò la SPOSA a mettersi accanto al FORNO, raccomandandole contestualmente di riprendere e di non cambiare, la posizione casualmente assunta.

Le gemelle CULATTA: Graziosa e Magnifica.

Rispettivamente MOGLIE e COGNATA di Kyoto (d'indole, libero pensatore e continuamente ispirato). Graziosa è quella alla Sua destra!

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KYOTO HA LASCIATO SCRITTO NELLE MEMORIE ("IL PENSATORE", Accondiscendente Editore), che "L'APICE della GRATIFICAZIONE e della BEATITUDINE", lo provava quando ai GIARDINI PUBBLICI "SEDEVA SEMILEVITATO SU UNA PANCHINA, tra le GEMELLE MOGLIE e COGNATA". Ovvero TRA le SORELLE CULATTA. "Si sentiva letteralmente LIBRARE"! Per forza; Kyoto UC**LLO IN MEZZO: è più che NATURALE!!!

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Foto d'una GEMELLA: con la NOSTRA reflex "CaKon" (veda alla pag. "HOME")!

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GRAZIOSA CULATTA, UNA DELLE DUE GEMELLE: CONSORTE PRO TEMPORE dell'eclettico INVENTORE.

FOTOGRAFIA scattata al realistico dipinto ORIGINALE, COPERTA PER OVVIE RAGIONI nelle parti che così, devono rimanere. La Signora Graziosa CULATTA KYOTO, assunse per caso tale posizione, che fu fonte d'indicibile ispirazione per il MARITO Spenna. Solo l'adiacenza al forno fu forzata, per enfatizzare ed evocare maggiormente, il potere creativo di KYOTO. Per il di Lei merito (e dei tre piselli), sono giunti fino a noi e perdurano tuttora, l'importantissimo PROTOCOLLO di Kyoto, il magnifico strumento musicale e un detto da tenere sempre presente: potrebbe evitarci spiacevoli sorprese!

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Una posizione casuale per un EFFETTO straordinario!

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Capitolo II - Il rigore

Kyoto raggiunse con un certo affanno la madia, prese un intero barattolo di PISELLI, lo aprì con un rudimentale apriscatole auto costruito e ne versò il contenuto con cura tremante, sul pavimento. Accanto alla bocca del forno e alla DONNA.

Afferrò un vasetto di MURANO dal vetro rosato, semitrasparente e dalle forme vagamente femminili. Lo pose in prossimità delle verdi bacche e davanti alla moglie, con ricercata, certosina precisione; non inficiata dalla repentinità della mossa.

Encomiabilmente ponderata e calibrata per i suoi scopi.

Impartì alla COMPAGNA DI VITA, l'ordine di reinfilare, con calma, UNO ALLA VOLTA, ma rigorosamente piegata nella posizione INTERESSANTE fino a contrordine senza mai più riassumere l'assetto verticale (la flessa era perfetta) tutti i PISELLI (il contenitore svuotato, aveva controllato, era da settecentocinquanta grammi, DETERMINATI dai CONFEZIONATORI, VERSANDOLI A MANO, sulla STADERA. "L'INVASATURA", avrebbe comportato sicuramente, una buona mezz'ora di lavoro: un tempo ragionevolmente idoneo).

La moglie obbedì, rinoscendogli l'innata vena creativa, che pensava fosse indirizzata come di consueto, alla composizione musicale.
Spenna si riaccomodò sulla panca, senza distogliere nemmeno per un attimo lo sguardo dal MAGNIFICO SEDERE (che gli faceva pensare a Magnifica, la COGNATA "CULATTA" GEMELLA, che gli appariva da sempre, più bella della MOGLIE; probabilmente dipendeva solo dal nome, ma era un tormento). Prese la penna d'oca ricavata dalla spennatura dell'animale per il pranzo del giorno antecedente, la intinse nel CALAMAIO e con tratti sapienti, disegnò. Ispirandosi ovviamente, a quello che sarebbe stato chiamato, tantissimi decenni dopo, il lato “B” della MOGLIE.

Nacque così la BOZZA (che significa BOTTIGLIA in dialetto TRENTINO) d'uno STRUMENTO MUSICALE similare in tutto e per tutto, al ragguardevole e ammiratissimo dagli ALTRI, fondoschiena della SIGNORA (Lui, in fondo, ci aveva fatto una certa abitudine e non lo contemplava più come avrebbe dovuto e il pensiero fulmineo, lo galvanizzò).

Con la lingua fuori per l'eccitazione, in quella che sarebbe divenuta secoli dopo una SMORFIA FANTOZZIANA, notò con meraviglia e stupore una SAGOMATURA nella quale ravvisava la forma d'una MANDORLA. In posizione centrale, egeMONICA (di predominio SUI POPOLI DELLE CHIAPPE (idealizzò, in netta antitesi con i bempensanti, la DONNA abitata da 4 GEMELLI), ma da qui scaturì un altro soprannome, più tardivo) e baricentrica, rispetto ai giustamente carnosi, cosciotti simmetrici. Adiacenti, CONVESSI IN UNA MAGISTRALE SINFONIA di CURVE, graziosamente lobate.

Fu colto dal SOLITO INCUBO che lo assillava quotidianamente. La sua fonte d'ispirazione e di tormento, l'avrebbe potuta suddividere con razionalità incontrovertibile, in DUE PARTI ben scisse ed estremamente diverse per caratteristiche. Una MORBIDA e pertanto accattivante e sempre agognata, ma l'altra, maledettamente, maledettamente DURA.

Quella MORBIDA era sicuramente quella che partiva delle grandi labbra che ora aveva dinanzi a sé; mentre la DURA era FARSELA DARE: una battaglia incessante, troppe volte semipersa!!!

Con quel pensiero, che lo pervase in maniera devastante per il suo umore, fu colto provvidenzialmente (per i posteri) da una nuova FOLGORAZIONE.

Si stava domandando: -Con che cosa si sarebbe potuto suonare, LO STRUMENTO MUSICALE che stava prendendo rapidissimamente sempre più una forma DEFINITIVA, nella sua MENTE SAGITTANTE-? Rammentò che con il tempo,(anch'egli non era perfetto), aveva notato alla base superiore dell'ORGANO che lo faceva impazzire, una protuberanza. Una “TORMALINA”, ovvero una PIETRUZZA PREZIOSISSIMA e un po' ACCUMINATA d'un invitantissimo colore rosa: un rilevatore di presenza che se opportunamente solleticato... era perfettamente in grado di soddisfare al meglio... IL SUO EGO.

Un'altra intensissima vampata di calore lo debilitò ulteriormente, causandogli serissimi effetti nelle sinapsi, che ormai erano cortocircuitate. Nel delirio della temperatura problematica e invalidante, vide la PIETRUZZA cadere a terra; fece per coglierla, ma inciampò.

Involontariamente la calpestò schiacciandola.

Per la NUOVA forma oblunga e appiattita che aveva assunto sotto il suo peso, pensò di primo acchito di denominarla “PLETRA” (nella pazzia che lo stava ottundendo, "pietra deformata per botta di culo"). Un aggeggino piccolo, piatto, sottile, elestico e utile, per suonare agevolmente lo strumento musicale a forma di CONSORTE, che stava genialmente e CONTINUAMENTE elaborando nella dura cervice. Perfezionandolo sempre più. 

Vergognosamente, essendo un MASCHILISTA SPUDORATO e non volendo che i POSTERI potessero risalire A UNA FONTE di primaria ispirazione fortuita tanto FECONDA, avuta in un contesto di tormento spasmodico e di sofferenza inenarrabili, demominò lo strumento per PIZZICARE le corde, “PLETTRO”.

Con due “T”; per sancire con sicurezza granitica, l'incognito della provenienza.

Nei ragionamenti devastati e pseudospiroidali dovuti alla deformazione termica della materia grigia, così ravvisava il mitico ausilio giunto fino a noi.

Un MEMBRO della famiglia (che apparteneva invero a uno dei due presenti, quindi ovviamente, a quello di sesso maschile), si rizzò di scatto, impettito. Probabilmente in segno di deferente rispetto per le amabili forme.
Kyoto si mise repentinamente a testa in giù, per guardare LA MOGLIE dal verso con il quale sarebbe stato suonato il nascente strumento, del quale intuiva di già, le recondite possibilità di melodie argentine: suadenti e prettamente celestiali.
Il sangue gli fluì copioso nella testa e ravvisò sconcertato, una temperatura insostenibile per tutto il corpo.

Tenne DURO, fors'anche per una sorta di solidarietà con QUELLO, dato che persisteva in "present'arm" rigido, imperterrito e impettito. Di fulgido esempio anche se impicciante, per quella maledetta posizione in cui (suo malgrado pensò) s'era venuto a trovare. Datrice di folgoranti idee, ma scomoda: eccome scomoda!!!
Giacque così per 69 interminabili SECONDI (in seguito fu interpretato concettualmente in maniera differente, seppur con una certa analogia); nè più, nè meno.

Giusto il tempo che gli occorse, per ancorare saldamente nel cervello, i fondamentali tratti somatici. Dalla considerazione dei quali non avrebbe potuto prescindere, per  poter ottenere le armonie squillanti, che già premoniva (gli faceva venire in mente qualcosa di femminile).

La FOLGORAZIONE arrivò INASPETTATA; ma graditissima!
Dalle SUPERIORI gli frullava nel cervello un concetto OSTICO: da tempo immemorabile, era rassegnato a non poterne trovare una spiegazione plausibile.

In ragione delle incongruenze palesi anche al più TRIFOLCO (un punto in più di bifolco quindi particolarmente esecrabile) degli UMANI, l'insegnamento avuto, gli era da sempre apparso come un assioma di comodo: meramente opportunistico!
Alla lezione di FISICA, avevano tentato in tutti i modi di convincerlo. Le cariche elettriche opposte, SI ATTRAGGONO; viceversa quelle di segno UGUALE, si RESPINGONO.

SEMPRE E IN OGNI CASO!

Il PIU' viene attratto dal MENO! Ricordava a menadito le parole del dispotico INSEGNANTE: "Ciò vale per la la polarizzazione magnetica e per le cariche elettriche in generale"!

Ovvero, per il POSITIVO, che viene ATTRATTO dal NEGATIVO e che DUE POLI DELLO STESSO SEGNO (PIU' CON IL PIU' e MENO CON IL MENO), SI RESPINGONO: INESORABILMENTE!

Ciò, per i SUOI riscontri oggettivi, derivati da una vita percorsa con le antenne rigorosamente sempre VERTICALI, quadrava solo in parte.

ERA LAPALISSIANO che Graziosa CULATTA, avesse un carattere solare e POSITIVO.

Voglio vedere, pensava, con un C**O così, la FORTUNA non avrebbe potuto far altro che arriderLe, mentre quello che gli apparteneva (PERBACCO, invero GLI SPETTAVANO ambedue, ESCLUSIVAMENTE), lo infastidiva per le esigenze precipue, ma niente più: non l'avrebbe MAI ISPIRATO!!!

Con il DIRITTO sancito dai Padri Costituenti (era una fortuna che non ci fossero state "Madri Costituenti" e rise di gusto all'idea balzana), gliel'avevano ascritto "IN ESCLUSIVA", in virtù del MATRIMONIO. Provò gratitudine IMMENSA, per quella quantomeno GRAZIOSA (e dai, che gli veniva in mente ancora una volta MAGNIFICA, sicuramente aggettivo che lo riconduceva inesorabilmente al sostantivo nome proprio di COGNATA, più appropriato) assegnazione AD PERSONAM.

IL SUO MODUS VIVENDI, dopo codeste dissertazioni pseudofilosofiche che in fondo, in fondo, l'avevano rallegrato per l'OMAGGIO avuto dai LEGIFERATORI, LO RIPORTO' BRUSCAMENTE alla realtà dei fatti. Per le cantonate nelle quali era incappato troppe volte, KYOTO si rese malauguratamente conto, di essere inguaribilmente, insindacabilmente NEGATIVO.

Da cui TRASSE LA DEDUZIONE PER LA CONFERMA, dovuta all'acuta ponderazione, che L'ATTRAZIONE ci fosse: POSSENTE!

Sarebbe apparsa IRRUENTE, anche al più sprovveduto, diffidente e magari anche in malafede: RAPPRESENTAVA UN FATTORE DI POTENZA (pensò incidentalmente a un contadino della BASILICATA) INDISCUTIBILE.

L'UOMO e la DONNA erano vicendevolmente attratti, mentre due uomini e due donne, essendo dotati della stessa carica, si sarebbero dovuti respingere e ciò contrastava in maniera stridente, per l'esistenza conclamata dell'omosessualità.

Per quel che lo riguardava, si sentiva radicalmente (ndr: i RADICALI all'epoca erano pochissimi e non avevano ancora formato una classe politica), per partito preso e probabilmente intrinseco, HOMO-seNsuale!!!

AAAaaahhhhhhhhhhah.....era PARTITO, in un'estasi pseudomistica, dato che ravvisava sfocati, poiché sarebbero apparsi molto, molto tempo dopo, i PUFFI e MAZZINGA ZETA. Durò il lasso d'un FLASH, ma per la razionalità che lo caratterizzava, s'impose di riprendersi!!!

I DIVERSI SI ATTRAGGONO, GLI UGUALI SI RESPINGONO: VICENDEVOLMENTE!

GLI ERA STATO DIMOSTRATO CON LE CALAMITE e con i POLI, dotati di cariche UGUALI, per poi passare alle DIFFERENTI.
Non era vero, l'esperienza pregressa, GLI dimostrava possibilità variegate in un caleidoscopio di sfaccettature.
Ora si trovava CON IL RISCHIO DI PASSARE A MIGLIOR VITA, O PEGGIO, unicamente PER LA SUA INNATA COERENZA NEL PORTARE A TERMINE I COMPITI INTRAPRESI. Magari nella condizione di provocare una STRAGE.

Si era messo a testa in giù, puntato sulle braccia, le mani flesse all'infuori, in un insieme vacillante, ma ERETTO.
I piedi erano rivolti al sedere della moglie, all'apice (insettice che produce il mielice) della postura statuaria, sennonché capovolta.
Non osava pensare alla protuberanza mediana, che sentiva letteralmente scoppiare e tendere... al FORNO (eufemismo, anche se il forno, di là da Quella, C'ERA: veramente)!
Il mento era piegato verso e adiacente al busto, per posizionare le telecamere naturali, che sentiva uscirgli dalle orbite, focalizzate sulla MANDORLA; solo allora si accorse che fosse circonflessa da protuberanze armoniche e carnose, in una SINTESI incontrovertibilmente A CUORE che promanava AMORE (si veda più in su per la conferma, la FOTO della Signora Graziosa, "in posizione").

Si sentì BEATO; sommerso in una MIRIADE D'EMOZIONI!

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(Passi col MOUSE sui disegni di seguito, per leggere le poche idee, ma ben confuse, di Kyoto)!

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Capitolo III - La pace FORIERA d'ispirazioni

Beandosi in quella pace INCOMMENSURABILE, gli scesero due lacriMONI (etimologicamente parlando, lacrime dovute alla ****) per la commozione; che gli appannarono la vista e gli acutizzarono al mente.
La lingua gli uscì “alla EINSTEIN” (guardino la foto sulla mia “HOME”)!
Stava oscillando un po'verso la MOGLIE, per poi ritrarsi con notevole disagio e dispendio d'energie dalla parte opposta, in un pencolamento che in PRIMIS, stava mettendo a repentaglio la sua vita per una temperatura mai provata, ma principiava a considerare la possibilità d'una catastrofe, imminente e diversa.
Le forze d'attrazione tra due poli diversi, NEGATIVO Spenna UOMO, POSITIVA Graziosa DONNA, erano difficilissimamente contrastabili, poiché nettamente preponderanti.
I piedi tendevano alla DONNA, l'attrezzo non se ne parli, gli occhi strabuzzati stavano uscendo letteralmente dalle orbite, con un moto spasmodico e ritmico, mentre la lingua già da tempo, l'aveva fatto.
Solo i palmi delle mani, s'opponevano TIMIDAMENTE come direzione, ma soltanto PER CONFORMAZIONE ANATOMICA IMMUTABILE, alla forza primordiale, selvaggia e naturale, D'AVVICINAMENTO.

Se avesse perso l'equilibrio dalla parte sbagliata (quella giusta, gli diceva invece, la mente), sarebbe avvenuto il disastro.
Cadendo contro la Signora CULATTA, l'avrebbe spinta con involontario vigore ( 1/2 m v quadrato = energia cinetica; LUI pesava 96 chilogrammi), facendole sbattere violentemente la TESTA nel vetro del forno, mandandolo in frantumi.

RISULTATO: CRANIO–LESA, che NON sarebbe stata una cosa bella; NEANCHE DA VEDERE!
I vetri dell'anta del forno sarebbero caduti; KYOTO su questi, con il rischio altissimo d'essere EVIRATO e d'entrare a far parte per diritto acquisito, della schiera certamente SPARUTA, DEI TIRO-LESI (ogni riferimento agli ALTOATESINI è puramente casuale): RACCAPRICCIANTE!
Le forze d'attrazione ERANO POTENTISSIME, incommensurabili e ne fu certo, incontrastabili.
Avrebbe dovuto elaborare i concetti con fulminea rapidità, pena l'impensabile; nella migliore delle ipotesi: il delirio!
Tutto tornò a posto, ogni pensiero quadrava, aveva finalmente CAPITO!
Gli opposti si attraggono, ne stava avendo la naturale dimostrazione; CHE FATICA NON ENTRARE IN CONTATTO!!!
Gli UGUALI si respingono e se ciò NON avvenga, costituisce l'eccezione che CONFERMA la REGOLA.

Il dilemma ERA STATO RISOLTO.

Lo colse il cupo pensiero che dei poveri suoi simili sarebbero potuti morire d'ipertermia.

Fors'anche in una situazione meno scabrosa, di quella in cui Lui, stava involontariamente soccombendo. Se non fosse intervenuto tempestivamente, avrebbe avuto molte difficoltà ad affidarsi alle braccia pietose di Morfeo, per gli anni a venire. Ne fu certo.

Si rimise a sedere e in un battibaleno tracciò ad uso dei posteri che recepirono (si fa per dire) il suo scritto molti, moltissimi decenni dopo (si dovette attendere l'11 DICEMBRE 1997), il "PROTOCOLLO DI KYOTO”, CONTRO, IL SURRISCALDAMENTO GLOBALE.
Invero, non aveva UN SOLO MILLIMETRO QUADRATO di pelle, a una temperatura che fosse SOPPORTABILE.

Nell'eccitazione maschilista della quale era un assertore convinto ed esagerato, in onore di quella che nel frangente aveva ravvisato per una spiccata somiglianza, come una MANDORLA, definì lo strumento musicale che aveva finito di correggere e tratteggiare con dovizia di dettagli e nel bel mezzo del PROTOCOLLO, MANDOLINO.

In effetti c'aveva azzeccato (ogni collegamento a Di Pietro è puramente casuale) nella similitudine (al 100%). Molti anni dopo, ovvero ai giorni nostri, senza essere stata edotta sulla chiave d'interpretazione e d'ispirazione di KYOTO, la scrittrice NEDJMA ha scritto un libro edito da Einaudi, intitolato "La Mandorla". (€ 8,25). Pedissequamente la fonte delle idee di Kyoto (ma pure del surriscaldamento).

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Capitolo IV Egocentrismo

A un UOMO NON egocentrico come LUI, sarebbe invece parso del tutto logico il termine corretto  M A N D O L I N A, essendo l'invenzione derivata da una sorta di provocazione, che riconobbe involontaria (ammettendo, di fatto, la sua involontaria abilità nell'amplificarla), squisitamente femminile.
All'epoca non esisteva ancora "I N T E R N E T" e per farsi pubblicità, diffuse A MACCHIA DI LEOPARDO, la diceria che la CONSORTE avesse il fondoschiena più ricercato e bello: “ UN C**O a MANDOLINO”.

La genialata ebbe un enorme successo, tant'è che dopo un avvio piuttosto stentato, per il quale fu tentato più d'una volta di desistere, dato che durò addirittura ben 6 mesi, 9 giorni, ma neanche un'ora in più, le vendite di colpo s'imPENnarono (rammentò nel contesto, la cortesia del MEMBRO di famiglia che s'era alzato tosto e fiero, a un certo punto della fase di sviluppo, delle poliedriche idee creative).

Fu costretto a lavorare anche di notte, per sopperire alla produzione del tutto inadeguata, alle domande spasmodiche e bramose della clientela.

Non vide più nemmeno la MOGLIE, o ciò successe per frazioni miserrime di tempo, decisamente insignificanti e dilatate. A distanza di troppi giorni!

Trascorsero, con SODDISFAZIONI economiche inaudite e STANCHEZZA congenita, altre 48 albe e tramonti, ma ormai le stava prendendo le une per gli altri. Era pervenuto a una conclusione ferrea: "NON mi RAC-CAPEZZOlo più"!

Però il termine lo lasciava sconcertato, poiché nutriva più di UN dubbio sulla sua correttezza etimologica: il numero giusto gli sembrava DUE, ma probabilmente riguardava qualcosa d'indefinito sul fronte anteriore di Graziosa, forse DUE respingenti,.....o sensori (gli sovveniva la sensibilità al tocco, ma non capiva di che) per l'arresto immediato (la immaginava fermarsi repentinamente nel buio, PRIMA di andare a sbattere il NASO, contro l'ARMADIO.    .......l'intervento dei SENSORI???))

Al quarantanovesimo dì, GRIDO'; già disperato, ma invano!

Ripetutamente e per tutto il giorno, mentre tentava inutilmente di rimanere concentrato sul lavoro, il nome della MOGLIE SI LEVO' ALTO e STRAZIANTE: "Graziosa, GraZIOSAAA, GRAZIOSAAAAH, GRAAZIOOSAAAHHH"!

Niente, era SPARITA; per sempre!!!

Notò dunque con stupore crescente, che anche i NON musicisti, per evincere quale fosse la tipologia di BACINO (d'utenza gli veniva in mente) ideale (così, tra l'altro, aveva asserito), per poterla raffrontare con “QUELLA IN CASA”, principiarono a comperare mandolini a iosa, a bizzeffe.

Ci fu persino chi (capitava talvolta anche per 6, o 9 volte in un giorno), completamente a DIGIUNO di nozioni musicali, per di più STONATO e conclamatamente NEGATO per gli spartiti, ne comperò addirittura ben DUE. Rimanendo evidentemente spennato.

In quanto ravvisavano nelle curve sagomate leggerissimamente in maniera diversa da un modello all'altro dallo scaltro inventore, la possibilità di evincere con un margine d'errore insignificante, l'adeguatezza, o meno, del "PROFILO SEDENTARIO" della moglie.

Un FOLLE, ma rimase un caso sporadico, volle tutti i TRE modelli che SPENNA nel contempo aveva elaborato. Da fonti attendibili (le solite COMARI), si seppe poi che fosse completamente analfabeta e che vendette la casa, per poter avere la conferma sulla qualità peculiari (ne deteneva un concetto alquanto vago), del C**O di proprietà.

Sfortunatamente, l'esito della verifica è andato perso nella lunga notte dei troppi decenni (invero secoli), in risultati nettamente in antitesi (si sa, che nei resoconti verbali, ognuno aggiunga e tolga a  sua discrezione, snaturando gli eventi), ma in ogni caso degno di compassione, anche se per INVIDIA i più preferirono (e...... scelgono a tutt'oggi), il sollazzo.

Fu proprio in uno di quegli eccessi, che in fondo all'animo gli procuravano un malcelato e nauseante disgusto di sé, che Spenna scorato, enunciò un DETTO che ai giorni nostri è sempre più adoperato: "La madre degli imbecilli è sempre incinta"! (La CRISI è spudorata e li fa EMERGERE NUDI e INDIFFERENTI, senza alcuna pietà).

La furbata della diceria pubblicitaria, messa in giro ad arte, impennò le vendite; assicurandogli una VECCHIAIA DI SOLITUDINE, ma scevra da problemi economici.

Concluse, paonazzo e con gi occhi fuori dalle orbite (anche la lingua, ma l'aveva momentaneamente tirata dentro), solo per sibilare come un forsennato la frase: “Mettiti pure comoda”!

Nel gergo cifrato e convenuto significava: “VOLA A LETTO CHE ARRIVO”!

Non ci è dato di sapere se la pulzella capì all'istante.

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Le TRE PROPOSTE di KYOTO, conservate al Museo di Lundo (TN).

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Composizione di Kyoto per MANDOLINO visibile al Museo di Lundo (TN).

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Schizzo originale del MANDOLINO, disegnato capovolto da Spenna KYOTO, probabilmente per enfatizzare la somiglianza con la fonte ispiratrice, dalla quale aveva preso spunto (il manico è rivolto nella direzione delle gambe). A mio modestissimo avviso (lascio però il beneficio dell'inventario), avrebbe potuto benissimo ravvisare nelle forme della MOGLIE il medesimo risultato, anche se la stessa fosse rimasta in posizione eretta. Rimane però, un parere assolutamente soggettivo, da prendere con le PINZE IDRAULICHE (ammesso e non concesso che i VIGILI DEL FUOCO glieLe possano e vogliano prestare).

Per avallare codesta TESI, della quale rimango GRANITICAMENTE CONVINTO, rimando la Visitatrice o il Visitatore, alla visione delle "Le Tre Grazie", in fondo alla seconda PAGINA DEL MIO SITO: "Vedano, Lor Signore/i, se non abbia RAGIONE"!!! E'INCONTROVERTIBILE!!!

All'uopo d'una TOTALE (altrimenti strascicherebbe il problema per anni) comprensione ch'è sempre opportunaRIVEDA POI LA FOTO del DIPINTO (che è magnifico da vedere, anche se non è relativo a Magnifica) della Signora Graziosa, inserita nel testo suesposto. La si può ammirare piegata nella posizione casualmente assunta, ma enfatizzata da KYOTO, avendola forzata affinché RIASSUMESSE la medesima, in prossimità del forno.

Il disegno DEL MANDOLINO, rappresenta la metà di un foglio grande il doppio, alla destra del quale si trovano i numerosi appunti dello scrupoloso inventore.

I visitatori dell'esposizione permanente, rimangono sempre sbigottiti dalla calligrafia esageratamente grande e tondeggiante,  in contrasto ai piccolissimi disegnini dei particolari costruttivi che la sovrastano. E' conservato come cimelio di primaria importanza, sotto una teca dal vetro antiproiettile, sopra a un panno vellutato rosso carminio (tinta RAL 3002), al "MUSEO DEGLI SPARTITI E DEGLI STRUMENTI MUSICALI ANTICHI", di Lundo in provincia di Trento.

Per il traffico intensissimo, che continua a perdurare (solo per quella destinazione) nonostante la crisi sia sempre peggiore, il ricco sobborgo si è ingrandito a dismisura e gli alberghi sono sorti a bizzeffe (alcuni dagli impatti ambientali discutibili). Da ben 13 anni è stata realizzata una magnifica arteria a tre corsie per ogni senso di marcia, più quella d'emergenza, con piazzole attrezzate persino per il cambio dei pannolini (forniti gratuitamente) ai pargoli e con due viadotti da BRIVIDO; per le altezze ardite!

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(Sottoposta all'attenzione di Francesco: per il beneplacito)!

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Suvvia, spero non abbia pensato che fosse stata posta all'attenzione del Papa! No, a quella di un mio CUGINO, che fa la spola tra il Ruanda e il Burundi (a causa della CRISI), dove sta proponendo ai Nativi la Sua mirabolante invenzione. Colloca le estremità d'una banana su due supporti opportunamente sagomati (BREVETTO SEI SEI, SEI SEI, SEI SCEMO), registrabili per la distanza l'uno dall'altro; UN SOLO COLPO SECCO di MAZZUOLA DI GOMMA AL CENTRO e la raddrizza ("per cui non costa niente" asserisce). "Così ce ne stanno di più nelle scatole e I TRASPORTI costano dal 35 al 40% IN MENO". A mio avviso E' PIU' SVITATO DI ME! Comunque eccolo orgoglioso che mostra il risultato!!!

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mtb-elettriche.it: dall'eccellenza in su

"F  I  N  D  O  M  E  S  T  I  C"

Crediti Personalizzati per i nostri Signori Clienti, preposti per l'acquisto a rate fino a 5 anni, dei MEZZI che ci pregiamo di proporVi.

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VEDANO, per favore, la CREATIVITA' del nostro Ingegner Massimo FOLGORATI, alla PAGINA "Dual Power Supply"!

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mtb-elettriche.it: dall'eccellenza in su

Cordiali saluti - Meilleures salutations - Best regards - Mit freundlichen Grüßen - Atentamente - Med vänlig hälsning - 你真誠的 - Met vriendelijke groet.

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L'iniziativa d'Enrico è meritevole; però noi, dovremmo pensare a riciclarci, a trovare UN LAVORO DIVERSO!

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GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE, MILLE GRAZIE, grazie, grazie!

CAPISCO che sia STATA DURA, ma Lei ce l'ha fatta a sopportarmi fino in fondo: si tratta di mero EROISMO! Fine della pag. 24 di 24!